lo stigma è come un'etichetta sul barattolo. Se non ci fossero etichette sul barattolo allora ci guarderemmo dentro per capire meglio che cos'è. Su di me c'è l'etichetta balbuziente e quindi, saputo questo, da ragazzo non ho più avuto bisogno di guardarci dentro. Qualcuno ci aveva già guardato evidentemente e aveva dato il suo giudizio da esperto. Può anche darsi che ciascuno di noi abbiamo ciascuno una nostra "vera ragione" di base che ci causa che alla fine le parole non escono. Ma, stigmatizzati tutti come balbuzienti, è un pò come essere senza speranza. E' come se su di noi avessimo messo la lente di ingrandimento sui nostri difetti invece che sulle nostre virtù. E come se sul vaso di marmellata ci fosse scritto "c'è la muffa" così poi ci stai alla larga.
lo stigma è come un'etichetta sul barattolo. Se non ci fossero etichette sul barattolo allora ci guarderemmo dentro per capire meglio che cos'è. Su di me c'è l'etichetta balbuziente e quindi, saputo questo, da ragazzo non ho più avuto bisogno di guardarci dentro. Qualcuno ci aveva già guardato evidentemente e aveva dato il suo giudizio da esperto. Può anche darsi che ciascuno di noi abbiamo ciascuno una nostra "vera ragione" di base che ci causa che alla fine le parole non escono. Ma, stigmatizzati tutti come balbuzienti, è un pò come essere senza speranza. E' come se su di noi avessimo messo la lente di ingrandimento sui nostri difetti invece che sulle nostre virtù. E come se sul vaso di marmellata ci fosse scritto "c'è la muffa" così poi ci stai alla larga.