Io non capisco l'utilità di questa dichiarazione (forse dovrebbe essere spiegata meglio, cioè in modo più esteso). Dal punto di vista "legale" il diritto alla balbuzie è assicurato dato che balbetto! E talmente assicurato che direi quasi imposto! Ma dal punto di vista filosofico potrei pensare che alla base della balbuzie ci sia proprio la mancanza di concedere a noi stessi di essere dei balbuzienti. Essere o Non essere questo è il problema. Un normoloquente credo che non abbia nessun impedimento nel concedere a se stesso di balbettare, mentre io odio me stesso quando balbetto (non lo concedo a me stesso). Addirittura penso in questo momento che io NON SONO CAPACE DI BALBETTARE. Vorrei avere un pò di persone balbuzienti e mettere alla prova la loro capacità di balbettare volontariamente e continuativamente per vedere se realmente possono concederselo o ne sono capaci. Io balbetto e mentre lo faccio "perdo un pò la bussola".

Per me una disabilità è qualcosa di permanente, di fisico, di solido, di ineluttabile, di costante, di scientifico. Per la balbuzie la penso diversamente. Per prima, cosa è "falsificabile" cioè "imitabile", da un attore ad esempio. Seconda cosa, a volte non balbetto. Sono fortemente contrario a riconoscimenti di disabilità e ad "aiuti" e "premi" per semplificarci la vita perché sono dell'idea che se si inizia ad essere premiati perché si balbetta, allora non la si smetterà mai più... inutile cercare soluzioni a quel punto. Esempio: mio padre prendeva un contributo con la legge 104 e pensate che facesse sforzi per migliorare? Si, li faceva, ma non "troppi" per non rischiare di perdere il contributo...Si è rassegnato più facilmente.

Mi piace questo ambiente, perché penso che ci siano persone che ragionano. Che fanno calcoli. Che giocano una partita difficile contro se stessi (o con se stessi, senza volersi male).

Non ho una storia miracolosa per intero perché balbetto ancora. Ma ci sono andato molto vicino a smettere. Poi le storie miracolose "sfidano" la credulità delle persone e conseguentemente poi si ricevono critiche